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FRANCESCA AUDINO RIELETTA PRESIDENTE DI ARCI FERRARA APS

Il 9º Congresso Provinciale rinnova il gruppo dirigente dell’associazione culturale

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Si è tenuto sabato 8 ottobre,  presso il Consorzio Factory Grisù,  il 9º Congresso Provinciale di Arci Ferrara APS

La giornata è iniziata con i primi saluti di Alessandro Canella, presidente del Consorzio ospitante il Congresso. Subito dopo è stato il momento della Relazione della Presidente Francesca Audino. 

“La frase scelta per intitolare questo congresso, ‘Vorrei andare dove accadono le cose’ (citazione del romanzo Manhattan Transfer, di John Dos Passos) traduce perfettamente una delle più forti propensioni con cui si sceglie di avvicinarsi al mondo dell’associazionismo culturale e ricreativo, un mondo dove c’è aggregazione, dove le persone si incontrano e si relazionano, dove accadono le cose per l’appunto: concerti, festival, mostre, partite a carte e momenti sociali e collettivi” dice Francesca Audino, “unita all’ illustrazione di Agostino Maiurano, racconta l’ARCI che è stata e quella verso cui andare: un ritorno al modello mutualistico e solidaristico nato con le Case del Popolo, presidi sociali fortemente radicati nei territori a disposizione dell’intera comunità. Una memoria da valorizzare riconoscendo che quel modello oggi deve tornare attuale, e in moltissimi casi lo è già. Non è calato necessariamente in uno spazio fisico, ma si è tramutato nella volontà condivisa di creare attività, relazioni per far succedere cose insieme, incontrarsi, dare un servizio sociale anche attraverso un’offerta culturale e ricreativa di vario genere, dal cinema ai concerti, dalle scuole di musica ai corsi di teatro, dai laboratori per l’infanzia ai corsi di lingue” prosegue la Presidente uscente, aggiungendo con emozione che “ARCI mi ha sicuramente dato le vertigini: vertigini derivanti dai veloci passaggi di ruolo, con l’assunzione di sempre più compiti e responsabilità, e vertigini anche per il rapido cambio di scenario al quale abbiamo tutte e tutti assistito da inizio 2020 e con il quale il mondo dei circoli, del terzo settore è diventato una grande lente attraverso cui guardare alla pandemia e alle sue evoluzioni. Ho conosciuto quindi l’ARCI in emergenza, un’emergenza che purtroppo è lontana dal dirsi conclusa, con il caro bollette che avanza”. 

La Presidente fa il bilancio degli effetti della pandemia “che ha avuto conseguenze a lungo termine sulla nostra base sociale, dal 2018 il numero di circoli e associazioni è calato, sono ad esempio una decina i circoli tradizionali che si sono trovati costretti a chiudere i battenti. I soci, soprattutto quelli anziani, hanno cambiato abitudini e sono più titubanti nell’uscire e frequentare le sedi, sedi che mantengono, e oggi triplicano, costi di utenze e gestione molto elevati spesso diventati inaffrontabili.

Come tutelare questi presidi e aiutarli a mantenere o a recuperare un ruolo sociale per la propria comunità? A portare avanti un progetto di associazione? Da qui l’impegno ad essere presenti sui territori, a progettare assieme alle amministrazioni interventi per richiamarli alla funzione di presidio e servizio sociale aperto a tutta la comunità, per portare bambini e bambini donne e giovani, i numerosi cittadini stranieri, al loro interno.

Quali gli strumenti?  “Progettazione e bandi. Riconosciamo luci e ombre della riforma del terzo settore, ma concentriamoci sugli strumenti positivi, ad esempio co-programmazione e co-progettazione, e sfruttiamoli a vantaggio della nostra rete per salvaguardare l’esistente e affacciarci al futuro. Inoltre, in questi anni abbiamo cercato di impostare un nuovo metodo di relazione, tra e con i nostri affiliati, che sia su una specifica progettualità, su gruppi di lavoro o sulla semplice condivisione della tante risorse umane della nostra base sociale. Continueremo con questo indirizzo, affinché lo scambio reciproco vada a beneficio di tutte le realtà, da chi ha uno spazio e fatica a progettare il contenuto a chi ha tante idee ma pochi mezzi per realizzarle.”
Come dato positivo “è tornata con grande energia la partecipazione giovanile nei nostri circoli culturali della città, luoghi di musica, arte e intrattenimento che con le loro programmazioni, eventi e festival, hanno consolidato il loro ruolo di nevralgici punti di riferimento dell’aggregazione dei più giovani e di studenti e studentesse. Giovani da coinvolgere sempre più attivamente, a cui comunicare il nostro sistema valoriale, infondere un senso di appartenenza che vada oltre allo svago ma che possa tramutarsi anche in un impegno civico, di volontariato e di propositività.

Le nuove generazioni vanno dove accadono le cose, e le fanno accadere, soprattutto in termini di diritti civili. Dobbiamo accompagnare e promuovere le loro istanze, il loro attivismo ambientale, i loro desideri di giustizia sociale e eguaglianza tra generi e tra tutte le soggettività non binarie e LGBTQIA+, la loro cultura femminista. Per questo richiamiamo e facciamo nostri gli slogan della campagna tesseramento 22/23, “Un desiderio di moltitudine” e “L’ARCI per tuttə” partendo da una profonda analisi della nostra base associativa affinché i nostri spazi siano luoghi sicuri per tutte e tutti.”

Subito dopo la Relazione di Audino, sono intervenuti i tanti invitati presenti al Congresso. Dagli interventi istituzionali dell’Assessore allo Sport e ai Lavori Pubblici del Comune di Ferrara Andrea Maggi e di quelli dei Consiglieri della Regione Emilia Romagna Marcella Zappaterra e Federico Alessandro Amico, fino agli interventi di enti e realtà vicine all’Arci. Da Andrea Benini di Legacoop che ha ricordato il suo storico e personale rapporto con Arci Ferrara, passando per il sentito saluto della Segretaria CGIL Ferrara, Veronica Tagliati, che ha voluto ricordare come “Arci e CGIL siano legate da una comune volontà di battersi per promuovere il necessario cambiamento sociale e politico”. Altri interventi sono stati quelli di Daniele Bertarelli (CIDAS), Eleonora Banzi (UISP), Enrico Balestra (Arci Servizio Civile), Roberto Cassoli per ANPI Ferrara, Federico Rasetti di KeepON e Sergio Golinelli per Sinistra Italiana. In rappresentanza dei livelli territoriali ARCI, intervengono Massimo Maisto, Presidente Arci Emilia Romagna e Daniele Lorenzi, Presidente ARCI nazionale.

Nel pomeriggio, spazio ai tanti volti che compongono ARCI Ferrara, grazie agli interventi e testimonianze di circoli e associazioni. 

Giulia Prandini (responsabile Progetti e Bandi) riporta il lavoro fatto in questi anni da Arci Ferrara, dai progetti Sinergicamente con il DSM e le associazioni affiliate ad Arci Ferrara fino al lavoro con i Circoli in "Socialità più di prima" grazie alla Legge 34 della Regione Emilia Romagna L34; fino all’attuale FRAC, in collaborazione con il Comune e Cidas. Oltre a questi, Prandini, ha citato il lavoro svolto con le scuole di musica Arci, l’importante lavoro con i Comitati Arci della Regione, Fuori Binario, sulla parità di genere; oltre a Giardino per Tutti, che ha portato laboratori estivi in città aggiungendo che “l’attività di progettazione culturale e sociale ci ha consentito di elaborare iniziative diverse con enti del territorio ed istituzioni locali e sovra locali per rispondere alle esigenze che intercettiamo. Questo ci porta a sostenere le nostre associazioni e circoli ma anche a sviluppare nuove collaborazioni e ad aggiungere qualcosa all’offerta culturale esistente, con particolare sensibilità a tematiche come quella di genere e della sostenibilità ambientale”. 

Anche il Vice Presidente uscente Mattia Antico riporta il lavoro svolto con il Cinema e il Festival di Internazionale ribadendo la volontà “ad esserci di più” e di come il Cinema Boldini manchi tanto nel panorama culturale di questa città, ma come l’Arena Coop Alleanza 3.0 presso il Parco Pareschi sia ripartita con la solità qualità e cura di sempre. Antico ribadisce che “sta a noi far sì che accadano le cose. Sta a noi non dare per scontato che non siamo la stessa Arci di qualche anno fa, sta a noi affrontare il cambiamento per quello che siamo: una associazione antifascista che fa del mutualismo e della solidarietà i propri valori fondanti. E questa cosa non la si può fare anche ora, la si deve fare anche e soprattutto ora, la si deve fare meglio, perchè c’è tanto bisogno dell’Arci. Ci sono spazi che fanno della ricreatività e della cultura il loro punto di forza, che sia centro, periferia o che sia quel magico far west che è la nostra provincia. Questi spazi, è inutile girarci intorno, rischiano di chiudere. In momenti bui, in momenti di pandemia, quello che ci mancava più di tutto era l’aggregazione. E questa parola strana, per un certo periodo è diventata quasi un problema, invece è tutto ciò che l’Arci persegue. É tutto ciò che siamo. Questa cosa non va dimenticata”. 

Il Congresso, con la partecipazione di oltre il 60% dei delegati e delle delegate, vota all’unanimità il nuovo Consiglio Provinciale di Arci Ferrara APS, così composto: Francesca Audino, Mattia Antico, Giulia Prandini, Giulia Toschi, Pietro Pinna, Simone Fresa, Clelia Antolini, Diego Franchini, Dino Savini, Riccardo Gemmo, Leonardo Buosi, Leonardo Cavallini, Paolo Marcolini, Arianna Poli, Caterina Montosi, Giovanni La Corte, Giuliano Gallerani, Maicol Gennari, Lucia Laggia, Massimo Maisto e Paolo Orsatti; anche il Collegio dei Garanti è stato approvato all’unanimità, eleggendo Gian Paolo Crepaldi, Agnese Casazza e Stefania Andreotti.

Il nuovo Consiglio ha poi nominato all’unanimità Francesca Audino, la quale ha sua volta proposto le nomine del Vice Presidente Mattia Antico e dei membri della presidenza Giulia Prandini, Simone Fresa, Giulia Toschi, Pietro Pinna e Diego Franchini, anche queste acclamate dal consiglio unanime.

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Pubblicato il: 10-10-2022