+

Martedì 13 febbraio | Teatro e salute: un incontro pubblico sul progetto teatrale “Il teatro e il benessere” edizione 2022 alla Sala Estense di Ferrara

Dove sei: Homepage > News > Martedì 13 febbraio | Teatro e salute: un incontro pubblico sul progetto teatrale “Il teatro e il benessere” edizione 2022 alla Sala Estense di Ferrara

 

Teatro e salute: un incontro pubblico sul progetto teatrale “Il teatro e il benessere” edizione 2022 alla Sala Estense di Ferrara
Martedì 13 Febbraio 2024, alle ore 17.00, alla Sala Estense di Ferrara (ingresso libero), ci sarà la restituzione pubblica dell’edizione 2022 del progetto “Il teatro e il benessere”, un progetto teatrale a cura di Balamòs Teatro APS rivolto a persone con malattie neurodegenerative, care givers familiari e non, con la partecipazione di operatori socio assistenziali e studenti universitari, promosso dall’assessorato alle politiche sociali Comune di Ferrara, la collaborazione del Centro Teatro Universitario di Ferrara, il contributo di CGIL-SPI e il contributo tecnico del Teatro Comunale di Ferrara.

Il progetto Il teatro e il benessere è diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale in collaborazione artistica di Patrizia Ninu

allestimento scenico: Amir Sharifpour
foto: Andrea Casari
video: Marco Valentini

Il programma della giornata:

17:00 – 17:10: foto in video di Andrea Casari dal progetto “Il teatro e il benessere” 2022
17:10 – 17:20: Cristina Coletti – assessore alle politiche sociali del Comune di Ferrara
17:20 – 17:30: Maria Chiara Bongiovanni – direttrice attività socio sanitarie – AUSL Ferrara
17:30 – 18:15: video documentario di Marco Valentini dal progetto “Il teatro e il benessere” 2022
18:15 – 18:25: Michalis Traitsis – regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro: “Il teatro e il benessere”, un progetto trasversale
18:25 – 18:35: Domenico Giuseppe Lipani – direttore Centro Teatro Universitario di Ferrara
18:35 – 18:45: Oliviero Ponte Di Pino – docente di letteratura e filosofia del teatro, Accademia di Belle Arti di Brera
18:45 – 19:00: conclusione e saluti


Il progetto “Il teatro e il benessere” è un’innovativa esperienza di laboratorio teatrale, un percorso fisico ed emotivo all’interno del quale poter esprimere sensazioni, emozioni e pensieri legati al lavoro di cura, sia dal punto di vista del curante che dell’assistito.

Il progetto è attivo dal 2015 e ogni volta dopo la conclusione del progetto si svolge un evento che ha le caratteristiche di una “restituzione” alla cittadinanza che si connota quale momento di confronto tra i protagonisti dell’attività e tutte le persone a vario titolo coinvolte sulla tematica e nei compiti di cura e assistenza delle persone fragili. Si tratta di un’iniziativa che negli anni ha visto crescere la partecipazione e l’attenzione sia delle Istituzioni che della popolazione e che è l’occasione di condividere con la cittadinanza la proiezione dei video documentari di Marco Valentini: Storie in bilico (2015), Funamboli (2016), Altrove (2017), Che cos’è l’amor… epistolari d’amore (2018), Un condominio particolare (2020), Radio Agorà (2022), rispettivamente i titoli degli spettacoli teatrali, esiti finali delle sei edizioni del progetto e delle relative mostre fotografiche di Andrea Casari.

La settima edizione del progetto avrà inizio giovedì 22 febbraio 2024 e si concluderà nel mese di giugno.

Nelle precedenti sei edizioni del progetto, il laboratorio teatrale si è connotato come una sorta di spazio sospeso il cui intento era depositare, appena vi si accedeva, la quotidianità delle azioni e del pensiero in primis, per esplorare uno spazio-tempo extra quotidiano, segnato fortemente dalla ricerca di ritualità, dalla scoperta di un linguaggio differente nelle relazioni, dalla sorpresa della trasformazione di sé e degli altri, dalla tensione a recuperare, ciascuno secondo le proprie modalità e possibilità, una dimensione emozionale e relazionale.

La metodologia proposta non prevede copioni preconfezionati ma prende spunto da suggestioni, immagini, reazioni dei partecipanti, dagli stimoli indotti attraverso musiche, canti, improvvisazioni, esercizi teatrali. La rappresentazione finale risulta dunque sempre intrinseca ai temi che emergono durante il percorso di laboratorio. Non si fa mai riferimento a terapie, riabilitazioni, problemi, ma si parte dal teatro come “arte della partecipazione e della relazione”, per costruire un gruppo in crescita sia da un punto di vista umano che artistico. Significativa è la qualità della partecipazione al laboratorio da parte di persone di età avanzata e con diverse problematiche. Si lavora anche in alcuni fine settimana, in una sorta di full immersion, con il desiderio ogni volta di ritrovarsi, prendersi cura l’uno dell’altro, attraverso il teatro, faticare per ore in un respiro comune.

Nella prima edizione del progetto, il 2015, il tema prescelto, che ha avuto come esito finale lo studio teatrale Storie in bilico, è stato quello della memoria emotiva, del passato inteso come patrimonio di ricordi tradotti in storie.

Nella seconda edizione si è affrontata la sfida del futuro, come sogno da ritrovare, da svelare a sé stessi prima che agli altri, da non smarrire. Frutto del percorso è stato lo studio teatrale Funamboli, un obiettivo impegnativo perché la proposta sembrava cadere nel vuoto, faticava a essere accolta, si ritornava senza volerlo sulle memorie perché la difficoltà a immaginare prospettive e sogni creava perplessità e resistenze. Poi, incontro dopo incontro, come un funambolo nel vuoto, ciascuno è partito da un punto incerto ed è arrivato all’altro capo del proprio filo, con stupore e leggerezza.

Nella terza edizione il progetto si è concluso con lo studio teatrale Altrove e si è incentrato sulla ricerca e riscoperta di storie di personaggi stravaganti che in qualche modo rimandavano a un immaginario surreale. Da qui l’esplorazione di un luogo della mente, degli occhi, dell’anima che ha a che vedere con un sommerso, un altrove che trova collocazione in ciascuno, con differenti espressioni e diviene una forma di resilienza che permette di trovare riparo in territori lontani e immaginari, dove è possibile costruirsi realtà altre che sostengono e alleggeriscono le proprie. Lo studio teatrale finale ha visto riuniti i gruppi degli allievi del laboratorio del Centro Teatro Universitario “L’arte del teatro e dell’attore”, di una donna detenuta del progetto teatrale “Passi Sospesi” alla Casa di Reclusione Femminile della Giudecca e del progetto “Il teatro e il benessere”, nell’intento di mettere a confronto umanità, esperienze, generazioni, sguardi e approcci al mondo differenti.

Nella quarta edizione a causa del crescere delle relazioni di aiuto, ci si è accostati al tema dell’amore e si è concluso con lo spettacolo teatrale Che cos’è l’amor… Epistolari d’amore. E cosa poteva esemplificare meglio l’amore, per una certa generazione, di una Epistola? La lettera come l’attesa che nutriva il tempo, come ponte che legava le persone e che apriva comunque finestre dentro se stessi, sulle proprie emozioni e idee, come raccoglimento, rito, immagini, intuizioni, slanci, ansie e ombre, oggetto imprescindibile nell’esistenza di ciascuno. La ricerca si è orientata sulle lettere d’amore che nella letteratura hanno avuto e hanno ancora un peso, scegliendo quelle che creavano risonanze ed echi in ciascuno, che non necessariamente avevano a che fare con una relazione tra uomo e donna, magari con una figlia, con un’idea politica, con una canzonatura dell’amore, in un rituale ritrovo, un gruppo di amici si dà appuntamento per condividere, non solo la passione per il cibo e gli affetti, ma anche quella per la lettura che permette di rivelare a ciascuno la bellezza della poesia.

Nella quinta edizione del progetto ci siamo approcciati al tema del condominio ed è stato allestito lo spettacolo Un condominio particolare. Il condominio come pretesto per parlare, non delle difficoltà e delle tensioni che pure esistono nelle coabitazioni, ma di persone che lo vivono e che, piano piano, dismettono quote di diffidenza, indifferenza, invadenza, per costruire fili di conoscenza, ironia, canzonature, balli, solidarietà, in cui ciascuno può trovare uno spazio vitale ed uscire dall’invisibilità quotidiana. E’ la scelta ardua di uscire dall’anonimato e da una porta sprangata, di provare a creare una comunità reale e non virtuale, come molte ce ne sono e il cui bisogno ha forse e comunque a che fare con la ricerca di appartenenze. Del resto, se un qualsivoglia condominio è un esempio di micro comunità, perché non darsi la possibilità di relazioni, vicinanze emotive, intrecci di storie, che possono contribuire a migliorare la vita quotidiana di ciascuno? Come in ogni contesto, la fatica di costruire un gruppo a volte ci fa desistere ancor prima di cominciare, ma alla fine si perde l’opportunità di un’avventura, che non è mai lineare ma comunque stimolante.

La sesta edizione del progetto si è conclusa con Radio Agorà uno spettacolo che ha raccontato e dato voce ad una comunità che abita la piazza e il mercato di una città altrettanto immaginaria, che vive, sogna, ricorda, ha problemi, desideri, progetti e una propria visione del mondo. Radio Agorà è una radio che cerca di raccontare oltre il già detto, di far sentire oltre il già ascoltato e di far vedere oltre il già visto, facendo esprimere a tutti i componenti della comunità, soprattutto a quelli meno visibili, o almeno a chi sente la necessità di voler dire qualcosa manifestando la propria visione del mondo. Dai venditori del mercato, ai frequentatori abituali, e ai passanti occasionali. Ciò che accomuna la piazza e il mercato è un sentire comune di appartenenza, che crea scambi, baratti, pettegolezzi, filosofie esistenziali. Entrambi hanno avuto e in qualche modo ancora hanno un compito socializzante, di scambio di esperienze, di luoghi aperti di incontro, di comunicazione, dove è possibile un comune senso di appartenenza. Radio Agorà promuove questa condivisione, favorendo l’uscita dall’invisibilità quotidiana. Dagli incontri di laboratorio, dagli esercizi, dalle improvvisazioni individuali e corali è sortito il tema di questo lavoro e l’opportunità per il gruppo di raccontare e raccontarsi attraverso una radio, nell’intento di comunicare con la comunità tutta.

La finalità del progetto “Il teatro e il benessere” è creare una condizione di benessere per tutti, con la possibilità di esportare sul territorio e di condividere i benefici del fare teatro con tutta la comunità. Per un teatro di benessere, continuativo, diffuso, quotidiano e per tutti.

Immagini:

Pubblicato il: 09-02-2024